Concorso Fotografico, sull’arte e
l’architettura Liberty dal 3 marzo al 31 ottobre 2014
Visto il grande successo del I° Concorso
Fotografico, sull’arte e l’architettura Liberty, anche quest’anno, dal
3 marzo al 31 ottobre 2014 ITALIAN LIBERTY vedrà la sua seconda
edizione. Si tratta di un concorso che rientra all’interno del progetto
Italia Liberty (www.italialiberty.it), iniziativa nata con
l’intenzione di censire il patrimonio architettonico nella penisola tra
fine ‘800 e inizi ‘900 legato al Liberty e all’Art Déco.
Il Concorso è aperto a tutti,
professionisti e dilettanti, ragazzi delle scuole di ogni ordine e
grado, a tutti gli amanti della bellezza e dei valori di cui il Liberty
è portatore. La direzione
artistica e l’ideazione è a
firma di Andrea Speziali, l’organizzazione e la segreteria di
progetto a cui rivolgersi è Aitm Art di Torino. Italian Liberty è senza fini di lucro,
si svolge sul territorio nazionale con lo scopo di rivalutare la corrente
artistica sviluppatasi tra fine ‘800 e inizi ‘900 in tutta Europa.
Ogni concorrente può
partecipare con 30 fotografie attinenti al tema del Liberty –
Art Nouveau – Jugendstil – Secessione Viennese (Sezessionstil)
o Modern Style.
I soggetti ritratti in foto possono
variare dall’insieme al dettaglio. Sono accettate le svariate
sfaccettature di questa corrente artistica nell’ambito architettonico,
delle arti grafiche, arti applicate, pittura e scultura.
Il II° Concorso Fotografico Italian
Liberty mette in palio 12 premi, tra i quali, soggiorni in lussuosi
hotel, pregiati volumi d’arte, abbonamenti a riviste del settore,
ingressi per mostre di alto livello ed altro ancora.
Le foto dei concorrenti godono della
possibilità di entrare nel progetto di una collana editoriale sul tema
del Liberty, suddivisa per regioni.
Le 12 fotografie dei vincitori saranno promosse sul web e utilizzate per
il calendario fotografico 2015 no profit.
E’ possibile tenersi aggiornati sugli
sviluppi, consultando la pagina ufficiale del concorso:
www.italialiberty.it/concorsofotografico
iscrivendosi anche alla newsletter. Aggiornamenti in tempo reale anche
nella pagina facebook ufficiale, digitando l’indirizzo web:
www.facebook.com/Italianliberty
Il Concorso è patrocinato dal portale
della cultura italiana Cultura Italia (Mibact), dal progetto
europeo PartagePlus, dall’ENIT, Agenzia Nazionale del
Turismo e dalla Fondazione Cassa dei Risparmio di Forlì, in
collaborazione con la mostra ‘‘Liberty. Uno stile per l’Italia
moderna’’.
L’iniziativa vanta come partner il Touring Club Italiano.
Il Concorso Fotografico ITALIAN
LIBERTY sostiene e promuove la città di Ravenna come “Capitale
Europea della Cultura” per il 2019, dopo essere stata per tre volte
capitale del mondo antico e inoltre promuove il “Museo dello Sport di
Torino” per evitarne la sua chiusura.
Per chi volesse approfondire il tema,
un’amplia galleria fotografica sul sito
www.italialiberty.it consente di scoprire un museo a cielo
aperto di ville e palazzi, segnando quella che fu chiamata Belle Èpoque.
INFORMAZIONI
2° Concorso Fotografico ITALIAN LIBERTY 3 marzo – 31 ottobre 2014
Iscrizione gratuita 12 premi in palio Luogo: territorio nazionale
concorso@italialiberty.it
www.italialiberty.it Tel.
(+39) 011 207 234 7 Organizzatore e segreteria di progetto: Aitm Art
Direttore Artistico: Andrea Speziali
Forconi, parte la “fase 2″ della
protesta. Possibili occupazioni
Finita la tregua per le festività il movimento dei
cosiddetti ‘Forconì si rimette in marcia sulle autostrade e nelle piazze
italiane. Senza più ‘marce su Romà, per evitare strumentalizzazioni, ma
minacciando possibili occupazioni di Comuni e Prefetture. La linea del
‘Coordinamento 9 Dicembrè l’hanno lanciata oggi il siciliano Mariano
Ferro ed il veneto Lucio Chiavegato, l’ala moderata del movimento che
chiude in modo netto con l’ala dura rappresentata da Claudio Calvani di
Latina, perchè – ha detto Ferro – «la linea del ‘tutti a casà non porta
da nessuna parte». La ‘fase 2 della protestà dei forconi verrà
illustrata domani in un incontro aperto alla stampa nel presidio del
casello di Soave (Verona), fuori della A4, dove la tenda dei dimostranti
non è mai stata smontata. «Vogliamo ripartire dai territori, dai
rappresentanti dei tantissimi presidi di protesta, perchè andare a Roma
costa troppo per i simpatizzanti già impoveriti dalla crisi e si presta
a infiltrazioni di estremisti e violenti – ha affermato Ferro -. Stiamo
pensando di occupare i Comuni e di fare dei presidi davanti alle
prefetture. I sindaci devono decidere da che parte stare, se fare gli
esattori in cui sono stati trasformati dal governo o stare con i
cittadini». Intanto il Coordinamento ha svelato il succo del proprio
piano di azione: un elenco di richieste ‘immediatè che Governo e
Parlamento – hanno detto i due leader – hanno ‘tempò per attuare fino al
21 gennaio 2014, e il cui mancato adempimento «legittimerà gli italiani
a prendere qualsiasi iniziativa». Si parte con ‘la sospensione immediata
delle procedure esecutive di Equitalià o di altri enti; ‘l’istituzione
immediata di un fondo di garanzia nazionale per tutte le aziende di
tutti i settori produttivi in deroga a Basilea 2/3′; ‘l’aumento in busta
paga per i dipendenti privati (300 euro) attraverso la defiscalizzazione
degli oneri contributivi a carico dell’impresà. Poi, ancora, ‘l’aumento
delle pensioni minime e l’adeguamento delle pensioni di invalidità per
garantire un tenore di vita dignitoso tramite il taglio delle pensioni
d’oro e delle spese improduttivè; ‘la riduzione considerevole del costo
del carburante per uso professionale (trasporti, agricolo, peschereccio)
nonchè dei pedaggi autostradalì. Infine, ‘la tutela del made in Italy,
con inasprimento severo delle sanzioni, includendo l’arresto, per chi
pratica taroccamento in tutti i settori produttivì.
By On Line News
Movimento dei forconi:
"Ecco perché andiamo a Roma"
Dalla stazione di Viareggio sono
partiti una trentina di giovani: destinazione Roma. In
piazza del Popolo, infatti, si terrà la manifestazione del
movimento ribattezzato dei Forconi. "Vado a Roma perché non
ne possiamo più di queste tasse e della mancanza di lavoro".
Questo il grido comune dei manifestanti. E a proposito di
Forconi, nella notte si sono vissuti momenti di tensione
alla stazione di Pisa: alcune decine di manifestanti hanno
bloccato un binario (video di Rachele Campi)
Articolo tratto da: "IL
TIRRENO" DEL 18/12/2013
Forconi, tensione alla stazione di Pisa: occupato
un binario
Qualche decina di militanti hanno bloccato il binario. Ai manifestanti
l’addebito dei costi per i ritardi dei treni"
PISA. Tensione nella notte alla stazione ferroviaria di Pisa dove
qualche decina di militanti dell'ala dura del movimento dei Forconi,
diretti a Roma per l'annunciata manifestazione a Piazza del Popolo, ha
bloccato il treno sul quale viaggiava rifiutandosi di pagare il
biglietto. I manifestanti, il cui leader - informa la questura di Pisa -
è un fruttivendolo di 35 anni di Massarosa, saranno denunciati per
interruzione di pubblico servizio e a loro verranno addebitati i costi
per i ritardi.
Per la precisione, erano circa 35 i giovani che hanno occupato per quasi
un'ora i binari della stazione ferroviaria di Pisa impedendo a un
intercity diretto a Salerno di riprendere la marcia dopo il suo arrivo
in città. Gli attivisti del movimento dei Forconi volevano salire sul
treno senza pagare il biglietto per raggiungere Roma dove nel pomeriggio
è prevista una manifestazione. Il convoglio aveva subito la stessa sorte
accumulando un'altra ora di ritardo in partenza da Genova.
I 35 manifestanti, provenienti da Viareggio hanno poi acquistato un
biglietto cumulativo e sono partiti poco prima delle 6 per Roma con un
treno interregionale. Secondo quanto appreso, sul posto sono intervenuti
polizia e carabinieri, non apparterrebbero a gruppi organizzati ma
sarebbero simpatizzanti di estrema destra: qualcuno di loro sventolava
il tricolore mentre non sono stati srotolati gli striscioni che avevano
portato al seguito.
I giovani hanno raggiunto Pisa con treni locali con l'obiettivo di
salire proprio su quell'Intercity e le forze dell'ordine non escludono
che fossero in contatto con qualcuno che già si trovava su quel
convoglio che viaggiava con oltre un'ora di ritardo e il cui passaggio
da Pisa, dove è giunto poco prima delle 4, era previsto alle 2.21.
Articolo tratto da: "IL
TIRRENO" DEL 18/12/2013
Sarà un 9 dicembre che entrerà nella storia quello che vedrà compiersi
una delle più ambiziose proteste dell’ultimo secolo: “L’Italia si
ferma”.
Dal web viaggia senza freni l’informazione su un insieme di attività che
sta vedendo aderire giorno per giorno sempre più realtà nazionali per
protestare contro temi sempre più cari alla cittadinanza quali “la
corruzione della classe politica, la collusione con la mafia, lo
sperpero di denaro pubblico, la distruzione del territorio, la
distruzione della grande capacità produttiva e lavorativa, le aziende
che falliscono o che fuggono in altri paesi dove lavorare non è reato”
perché “ormai l’Italia è il paese adatto solo a chi viene a delinquere o
a farsi mantenere dal nostro lavoro”.
Denunce forti che denunciano “l’arrivo al capolinea di questa politica
con una Nazione ormai prossima al fallimento”.
Decine le realtà aderenti all’evento che si consumerà in decine di
piazze d’Italia incarnando uno dei messaggi introduttivi più incalzanti:
“Per tutti quelli che, come me, hanno sempre pensato di voler fare
qualcosa per cambiare l’attuale situazione economica e sociale in Italia
ma non hanno mai avuto l’occasione per fare qualcosa di concreto. Questa
manifestazione è importante perché non è, come tutte fino ad ora,
organizzata da un qualche partito per prendersi voti alle spese di un
altro; qui non c’è nessun partito ne movimento politico, qui si tratta
solamente del popolo che è stanco di essere preso in giro e vuole dire
“Basta”. Questa è la nostra occasione per far vedere che ci siamo, che
siamo in tanti e che non possono fare nulla per impedire il risveglio
della popolazione. Nei prossimi giorni verranno pubblicate ulteriori
informazioni su quest’evento, intanto, fin da ora, è nostro obbligo
morale il divulgare il più possibile”.
Insomma, gli spunti ci sono tutti per creare qualcosa di diverso, che
parta dal basso e a partire dalla mezzanotte del 9 dicembre, dalla
Sicilia al Veneto, avrà inizio una protesta, con presidi e blocchi
stradali su iniziativa di diverse associazioni di piccoli imprenditori,
del settore agricolo e dell’autotrasporto: uomini di categorie
produttive così diverse, dagli agricoltori agli autotrasportatori,
falcidiati dal peso della crisi e dalle politiche di austerità, che
hanno deciso di smettere di stare a guardare, di unire le forze per
innescare una scintilla e mobilitare i cittadini.
Da questa spinta è stato costituito un Coordinamento Nazionale di cui
fanno parte, i Forconi, i Comitati riuniti agricoli, i Liberi
Imprenditori Federalisti Europei, le associazioni degli
autotrasportatori, Azione rurale Veneto, i comitati dei produttori di
latte e degli allevatori.
I gruppi si sono organizzati su face book … adesso spazio alla
comunicazione e alle adesioni.
9 DICEMBRE SI FERMA L’ITALIA
Presidio di Viareggio a Piazzale
Risorgimento lunedì 9 Dicembre dalle ore 08,00 a oltranza.
Per tutti quelli
che, come me, hanno sempre pensato di voler fare qualcosa per cambiare
l’attuale situazione economica e sociale in Italia ma non hanno mai
avuto l’occasione per fare qualcosa di concreto. Questa manifestazione è
importante perché non è, come tutte fino ad ora, organizzata da un
qualche partito per prendersi voti alle spese di un altro; qui non c’è
nessun partito ne movimento politico, qui si tratta solamente del popolo
che è stanco di essere preso in giro e vuole dire “Basta”. Questa è la
nostra occasione per far vedere che ci siamo, che siamo in tanti e che
non possono fare nulla per impedire il risveglio della popolazione. Nei
prossimi giorni verranno pubblicate ulteriori informazioni su
quest’evento, intanto, fin da ora, è nostro obbligo morale il divulgare
il più possibile. A partire dal giorno 9 dicembre l’Italia si fermerà
tutta per dire basta allo scempio quotidiano che ci viene mostrato da
anni.
Politici corrotti,
collusi con la mafia, sperpero di denaro pubblico, distruzione del
territorio, distruzione della grande capacità produttiva e lavorativa,
aziende che falliscono o che fuggono in altri paesi dove lavorare non è
reato. Si ormai l’italia è il paese adatto solo a chi viene a delinquere
o a farsi mantenere dal nostro lavoro. Questa politica è ormai arrivata
al capolinea e questo stato è prossimo al fallimento. Loro lo sanno ma
ci vogliono tenere buoni, con false promesse mentre loro si riempiono le
tasche con le ultime rapine fatte nei confronti delle famiglie e delle
aziende.
La collusione tra
stato e mafia ha raggiunto ormai il suo apice e nessuna istituzione è in
grado di fermare questo degrado. Ogni giorno ci mostrano nuovi casi di
corruzione e di sperpero del denaro pubblico e secondo loro noi dovremo
starcene buoni ad aspettare che loro facciano l’ennesima truffa politica
di un finto cambiamento con le primarie. I politici sono sempre quelli e
dietro loro ci sono sempre i soliti galoppini paraculati che hanno
vissuto e vivono del nostro lavoro e dei nostri sacrifici. Ebbene noi
non siamo più disposti ad accettare tutto questo. Ora fermiamo l’italia.
Ora dovranno scendere loro e andare a lavorare come abbiamo fatto noi
per anni per mantenere questi parassiti che hanno portato la tassazione
a livelli insostenibili e che hanno portato le paghe dei lavoratori a
livelli da terzo mondo. Il 9 Dicembre , tutti uniti, senza nessuna
bandiera di partito tutti in strada a fermare questo scempio. State in
contatto con noi attraverso i siti internet e i vari social network. Il
9 Dicembre non ci sono più scuse, non ci si lamenta più. I ladri sono
loro e se ne devono andare via. E’ dovere di tutti fare questo,
altrimenti tutti noi, i nostri figli, le nostre aziende non avranno
futuro. Non dividiamoci come hanno fatto per anni loro dividendoci in
categorie, per meglio controllarci. Il nemico è comune a tutti e si
chiama stato –ladro-mafioso italiano.
Sono anni che ci
chiedono sacrifici, sono anni che le banche truffano le aziende e le
famiglie e nessuna inversione di tendenza è stata fatta. Questo è
significativo per dire che lo stato non c’è più ma esiste una sola kasta
fatta di politici, banchieri, giudici, industriali, centri di potere che
vogliono la nostra morte. Non possiamo più tollerare la repressione che
viene fatta dalle forze di stato che, nascoste da leggi ipocrite non
permettono alla gente di lavorare e di produrre. Leggi inapplicabili che
fanno fuggire le aziende all’estero o fatte fallire. Leggi fatte apposta
per coprire inutili posti di burocrati strapagati mentre la gente non ha
un reddito. Una spesa statale che ha raggiunto livelli scandalosi e che
nessuno vuole tagliare perché vorrebbe dire colpire i loro stessi amici,
parenti e leccapiedi pagati per produrre nulla , anzi per fare danni
ulteriori.
Ora le cose devono
cambiare. Non ci facciamo più fregare da questo o quel partito, da falsi
nuovi profeti che vivono di politica ormai da vent’anni. Ora il popolo
decide da solo e la decisone è che se ne devono andare loro. Quindi
aggregatevi, parlate con la gente, non sperate nei mezzi d’informazione
gestiti dal potere che li finanzia per dire solo quello che fa comodo
loro.
State in contatto
con noi . Esiste un solo volantino ufficiale, e per il 9 dicembre tutti
in strada, che si fermino tutte le attività per far vedere loro che non
siamo più disposti ad accettare di essere loro sudditi. Siamo la
maggioranza silenziosa che ha detto BASTA, loro invece sono la minoranza
parassita che vive del nostro lavoro e delle nostre tasse. Forza, tutti
insieme ce la faremo.