Marcello Lippi

 

 

 

Biografie

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Biografia di Marcello Lippi

Marcello Lippi Nato a Viareggio il 12 aprile 1948  rappresenta al meglio la tipologia dell'allenatore-manager, il capofila moderno di quella razza di allenatori che non sanno stare solamente sul prato dei campi da calcio ma sanno anche districarsi al meglio di fronte a telecamere o consigli di squadra, grazie anche a doti di cultura e signorilità che si lasciano alle spalle la vecchia immagine dell'allenatore uso solamente alle panchine.

Sposato e con due figli, da giocatore viene ricordato soprattutto come un buon libero della Sampdoria. Proprio con le giovanili del club blu cerchiato, comincia la sua faticosa carriera di allenatore, passata in gran parte fra i vari club minori d'Italia. Poi, nella stagione 1992-93, si segnala un buon campionato con l'Atalanta, quindi il sesto posto a Napoli ancora oggi ricordato fra gli enciclopedici tifosi partenopei.

l'anno fondamentale nella carriera di Lippi è Decisamente il 1994 quando, dopo una così lunga gavetta, passata a viaggiare fra i vari campi da calcio disseminati sul suolo italico, approda finalmente alla panchina della Juventus. Una squadra che, a dire il vero, gli ha subito portato fortuna. L'avvio, infatti, è favoloso: non solo la sua guida viene battezzata da uno scudetto vinto seduta stante quell'anno stesso, ma nelle successive cinque stagioni, il "miracolo" (si fa per dire, considerando che Lippi si trova alle prese con una squadra blasonata come la Juve), si ripete per altre due volte. Una media da fare invidia a chiunque.

A questo, poi, si devono aggiungere una Champions League ( per alcuni tifosi un riconoscimento ancora più importante dello stesso scudetto ), una Supercoppa europea, l'Intercontinentale, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. Come si suol dire: tanto di cappello. Certo, dare tutto il merito a Lippi non sarebbe fare giustizia al quadro complessivo del momento. Quella infatti era la Juventus di fuoriclasse come, tanto per citare l'uomo-squadra di quegli anni, Gianluca Vialli.

Come tutte le cose, però, anche l'idillio di Lippi con la Signora prima o poi doveva finire. La crisi si comincia ad intravedere all'inizio della stagione 1998-99, culminata in una pesante sconfitta casalinga contro il Parma. Le critiche su di lui cominciano a fioccare e Lippi, uomo notoriamente estremamente suscettibile, decide di lasciare quella squadra che a lui deve così tanto.

Fortunatamente non resta a piedi. Ormai il suo valore è noto e sono numerosi i club che se lo contendono. Uno su tutti gli ha puntato gli occhi addosso da tempo: l'Inter di Moratti; una squadra allora in grave crisi di identità e bisognosa di una guida carismatica che ne risollevi le sorti. Purtroppo, la crisi che erode la compagine milanese ha radici molto profonde, e non basta certo un pur ottimo allenatore a risolvere tutti i mali. Nell'Inter di allora vi erano problemi di spogliatoio, di rapporti fra giocatori e società, nonché attriti in all'interno dello stesso team dirigenziale. Tutte problematiche che si riflettevano poi in concreto sull'andamento del gioco e sui risultati.

A farne le spese, come sempre, è il Mister in questione, costretto a sempre più tese e onerose conferenze stampa. Succede dopo l'eliminazione nel preliminare di Champions League, così come dopo la prima giornata di campionato, dove i neroazzurri subiscono un'umiliante sconfitta a Reggio Calabria.

Dopo il declino, l'esonero.

Poi ecco di nuovo la Juventus, con la quale vince lo scudetto 2001/2002 (strappandolo all'Inter nell'ultima giornata di campionato) e lo scudetto 2002/2003

( 27esimo per la Juventus ).

Dopo la grande delusione della nazionale agli europei di Portogallo 2004, Marcello Lippi è subentrato alla guida degli azzurri, sostituendo Giovanni Trapattoni.

Due anni di intenso lavoro, in cui Lippi ha puntato a plasmare prima di tutto un gruppo unito, hanno portato a un risultato straordinario e storico: ai mondiali di Germania 2006 la nazionale di Lippi si laurea  Campione del mondo, per la quarta volta nella sua storia.

A solo poche ore di distanza dalla conquista del trofeo e dalla grande festa celebrativa, Lippi annuncia le sue dimissioni da CT azzurro a conclusione di una straordinaria esperienza professionale ed umana. Il 12 Dicembre 2006 viene insignito dal capo dello stato del titolo di cavaliere, ordine al merito della Repubblica.

Il suo successore  è Roberto Donadoni. Dopo l'uscita dell'Italia ai quarti di finale degli Europei del 2008, Donadoni viene sostituito e Marcello Lippi ( il principe azzurro ) torna ad essere nuovamente il CT della nazionale Italiana, per guidarla verso i mondiali del 2010.
 

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Aggiornato il: 08 marzo 2016